Video promozionale vongola “Venus Gallina”

Oppefs, con il contributo del FEAMP, ha realizzato un video promozionale della vongola nel quale vengono messe in risalto le caratteristiche del prodotto, l’elevata sapidità, le qualità alimentari, la cultura e il radicamento storico e territoriale che si cela dietro questo prodotto, la sua freschezza, la qualità delle acque da cui proviene, la garanzia di provenienza da areali definiti e controllati oggetto di accurata gestione, l’etica e la sostenibilità ambientale di questo tipo di pesca, l’etichettatura del prodotto.

Infatti è necessità dell’O.P. mettersi in contattto e comunicare al consumatore finale le caratteristiche distintive del prodotto, di modo tale che quest’ultimo possa avere informazioni chiare e complete e così di poter effettuare scelte informate.

Oppefs è infatti convinta che comunicare gli elevati parametri di qualità e sicurezza alimentare che stanno dietro questo prodotto, oltre che di sostenibilità ambientale e sociale, permette alla vongola “Venus Gallina”, un prodotto italiano, catturato nel pieno rispetto dell’ambiente, etichettato e garantito di differenziarsi e valorizzarsi agli occhi del consumatore dalla concorrenza, costituita spesso da prodotto d’importazione a basso costo di dubbia provenienza, con scarse o inesistenti informazioni sui metodi di produzione, talvolta frutto della pesca illegale lesiva dell’ambiente.

Il video, visibile al link https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=54OKkB1ma2M, ha una durata finale di poco superiore ai 5 minuti.

Hanno preso parte alle registrazioni quattro persone assai qualificate, molto stimate e di fiducia dell’O.P., tra i migliori che si potessero individuare nella propria attività, e cioè:

– Stefano Facchini – Presidente dell’Associazione Vongolai di Fano – Comandante della vongolara m/p Angelo e Rocco;

– Sergio Ciavaglia – Ex Presidente del Consorzio Gestione Molluschi di Pesaro – Comandante della vongolara m/p Poseidone;

– Giuseppe Giovannelli – veterinario dirigente presso l’Asur Marche, che si occupa della filiera dei prodotti della pesca, tra cui i molluschi bivalvi e la vongola “Venus Gallina”;

– Maria Lucia De Nicolò, storica ed esperta del mondo della  pesca, Docente presso l’Università degli studi di Bologna.

Stefano Facchini ha trattato i temi della qualità alimentare della vongola “è il mare, il sapore del mare”, cosa che non avviene per le vongole di allevamento, del mestiere del pescatore, della sostenibilità ambientale di questo tipo di pesca, garantita dallo stesso pescatore di vongole che “E’ come un contadino, se tu mantieni il tuo appezzamento di campo, te lo ritrovi poi dopo”, facendo riferimento alla gestione consortile del compartimento, e se nella pesca rovini il tuo fondale, poi non puoi più effettuare il mestiere di pescatore di vongole, “molti pensano che il pescatore rovini, ma non è vero, il pescatore ama il mare, perché è la sua fonte di ricchezza, e cerca di pescare nella maniera migliore possibile”, “l’impatto non è grande, noi raccogliamo la vongola dal fondo”. Facchini ha inoltre trattato della cucina della vongola, essendo esperto e appassionato di cucina, della sua sapidità e qualità alimentare.

Sergio Ciavaglia in poche battute ha dato il suo contributo fornendo importanti informazioni sulla vongola, sulla provenienza, sulla freschezza, sulla sicurezza alimentare “la vongola è un prodotto selvaggio, che non subisce i problemi dell’allevamento”, “abbiamo delle zone che sono idonee al consumo umano diretto”, quindi una vongola direttamente immissibile sul mercato, senza dover subire un processo di depurazione, come avviene per le vongole d’allevamento, una descrizione sul metodo e sistema di pesca della vongola e dell’attrezzo utilizzato, che testimonia la sostenibilità ambientale della pesca delle vongole.

Giovannelli, che è un veterinario che si occupa della filiera dei prodotti della pesca tra cui la vongola “Venus Gallina”, ha portato una fondamentale testimonianza di quanto il consumatore sia garantito nell’acquisto, fornendo informazioni chiare e complete sulla sua sicurezza alimentare, illustrando i passaggi che effettua la vongola una volta pescata e gli adempimenti obbligatori che gli operatori devono assolvere per assicurare la tracciabilità  della vongola, oltre all’illustrazione delle importanti informazioni presenti nell’etichetta, che permettono al consumatore di poter effettuare scelte informate.

L’ultimo intervento è stato quello della Prof.ssa Maria Lucia De Nicolò, che ha parlato della storia della pesca delle vongola “Venus Gallina”, la cui testimonianza rivela una storia molto antica, dove inizialmente i primi pescatori furono i contadini che nei mesi in cui non erano impegnati nella lavorazione della terra, si trasformavano in pescatori di vongole. Infatti la vongola era considerato un prodotto di poco valore commerciale a cui i pescatori di professione non miravano. Per questo il nome antico di vongola era “Poveraccia”, ovvero il mangiare dei poveri, anche se il suo nome è spesso inserito anche in antichi testi di culinaria, che erano compilati da classi elevate, per cui si può dedurre che anche i ceti maggiori saltuariamente consumassero vongole, e non soltanto i ceti minori. Queste testimonianze mostrano chiaramente il forte legame che ha la vongola con il proprio territorio, che spesso ha garantito, in passato come ora, la sostenibilità sociale delle nostre terre. Infatti come oggi moltissime famiglie e imprese sopravvivono grazie alla raccolta e al commercio della vongola, anche in passato questo prodotto del mare ha rappresentato un’ancora di salvezza per quei ceti che non avevano disponibilità economica per acquistare cibo ricco di proteine, e per i quali bastava andare in spiaggia, con l’acqua fino alle ginocchia, infilare le mani sotto la sabbia per raccogliere e portare in casa la dose quotidiana di proteine. Era una consuetudine molto popolare “a cui in antico partecipavano tutti, bambini, donne, uomini anziani”.

A corredo e rinforzo delle testimonianze degli interlocutori ci sono le immagini che mostrano il nostro mare, i nostri territori, le imbarcazioni dedite alla pesca delle vongole, l’attrezzo di pesca, ovvero la draga, la lavorazioni di bordo, gli strumenti necessari per la selezione e il confezionamento della vongola, ovvero la vasca, la coclea, il vibrovaglio, le immagini di cucina, cottura e preparazione delle vongole, oltre alle immagini subacquee, che testimoniano la sostenibilità ambientale di questa pesca, dove i nuovi attrezzi per la raccolta tutelano anche i fondali marini, contrariamente a quelle che sono le false dicerie popolari, infatti “attraverso un grosso tubo di gomma si immette nell’attrezzo dell’acqua inviata da una pompa a una certa pressione di circa 1.8 bar che fuoriesce da degli ugelli e smuove il fondo sabbioso, per cui la vongola viene semplicemente raccolta dal fondo” e “l’impatto non è grande”.